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L’industria del cleaning fa i conti con l’oro blu

Nelle ultime settimane siamo rapidamente passati dal soffrire la siccità al fare i conti con violente alluvioni.
Entrambi i fenomeni, anche se con manifestazioni opposte, ci mettono di fronte ad una grande criticità: la gestione dell’acqua.

Inutile ribadire l’importanza dell’acqua per la vita. Le principali civiltà si sono sviluppate vicino all’acqua e oggi l’oro blu continua ad essere indispensabile all’agricoltura e all’industria, senza contare l’uso direttamente umano.

Si stima che più del 70% della superficie terrestre sia coperta d’acqua (quasi 1.400 milioni di chilometri cubi).
Le criticità riguardano però la sua disponibilità:
  • Circa il 97% dell’acqua presente sulla terra è salata quini non può essere bevuta o utilizzata per altre attività
  • Circa il 2% dell’acqua dolce è ghiacciata o raccolta in bacini molto profondi
  • Solo l’1% dell’acqua presente sulla Terra è potabile e disponibile per l’uomo
Per di più questo 1% non è equamente distribuito
L’industria del cleaning fa i conti con l’oro blu
La siccità rende ancora più complessa la disponibilità di acqua. Secondo un rapporto realizzato dalle Nazioni Unite, 4 miliardi di persone vivono in aree caratterizzate da grave scarsità di acqua, per almeno un mese all’anno e, se questa tendenza non cambierà, nel 2030, la domanda di acqua supererà l'offerta del 40%.
L'acqua pulita è, insieme ai servizi igienico-sanitari, il sesto degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Secondo i dati ISAC-CNR, per l’Italia il 2022 è stato l’anno più siccitoso dal 1800, con un deficit idrico pari al 30%. La situazione della rete idrica è inoltre aggravata dal fatto che, ai periodo di siccità, si alternano fenomeni violenti come grandinate, alluvioni e trombe d’aria che dissestano il territorio, rendendo ancora più difficoltosa la gestione delle acque. Il pensiero non può che andare a quando accaduto in Romagna nelle scorse settimane dove, dopo aver patito per mesi la siccità, sono arrivate le alluvioni che hanno messo in ginocchio il territorio e continuano a fare danni a causa delle contaminazioni.

Infatti, quando l’acqua c’è, spesso le attività umane ne compromettono la qualità, inquinandola con sostanze che la rendono di fatto inutilizzabile o dannosa. L’inquinamento dei fiumi e delle falde acquifere rende quindi ancora più esigua la percentuale di acqua potabile disponibile.

L’industria in questo ha una grande responsabilità. Secondo i dati del World Bank Group in Italia le attività industriali utilizzano il 23% dell’acqua potabile (il 50% invece viene utilizzato dall’agricoltura e il 23% è utilizzato a scopi domestici).

Quasi 1,5 miliardi di persone in tutto il mondo (su 7,6 miliardi totali) sono impiegate in lavori legati all'acqua. L'acqua insomma è davvero oro blu e gioca un ruolo fondamentale nel mondo economico, sostenendo un gran numero di attività professionali.
Tra queste c’è sicuramente anche l’industria del cleaning.

Riportiamo come esempio due semplici dati che riguardano il lavaggio: si stima che le lavabiancheria commerciali utilizzino in media 157.931 litri di acqua (e fino a 910 kWh di elettricità all'anno). Inoltre solitamente oltre il 90% di un normale flacone di prodotto per la pulizia è costituito semplicemente da acqua.

Ma l’acqua, nell’ambito del pulito, oltre ad essere una risorsa da preservare, è sempre di più anche un costo. Quindi, che sia per motivi ambientali o che sia per rendere i processi più efficienti, anche l’industria del cleaning sta mettendo il risparmio idrico tra gli obiettivi da perseguire.
L’industria del cleaning fa i conti con l’oro blu
Come? Sicuramente mettendo in atto delle procedure e sfruttando delle macchine che consentano di utilizzare meno acqua. Ma non solo.
Nella pulizia industriale uno dei grandi problemi legati all’acqua è che le acque reflue, utilizzate per le operazioni di pulizia, sono sporche e contaminate anche da detergenti e agenti chimici. Ciò significa che non possono essere riutilizzate.

Proprio qui possiamo intravedere altre 2 tipologie di intervento volte a preservare le risorse idriche:
  1. Ridurre o eliminare l’utilizzo di sostanze chimiche per pulire
  2. Sviluppare sistemi che consentano di riutilizzare l’acqua più volte
Ancora una volta la risposta viene dalla tecnologia, dalla ricerca e dallo sviluppo. Perché, se è vero che è una necessità assoluta la razionalizzazione delle risorse, è altrettanto vero che non dobbiamo abbassare gli standard di pulizia e igiene. Anzi, c’è ancora molto lavoro da fare in questa direzione e in molti parti del mondo, dove le condizioni igieniche sono ancora precarie.

La tecnologia può fornire strumenti, prodotti e dispositivi innovativi, per garantire elevati standard di pulizia e igiene preservando l’acqua.
Ci sono ad esempio macchine che utilizzano l’ozono invece dei prodotti chimici, lavasciuga pavimenti con sistemi che razionalizzano l’utilizzo dell’acqua, che filtrano e depurano l’acqua reflua rendendola nuovamente disponibile. Anche i sistemi di monitoraggio e telemetria sono molto utili nel controllo dei consumi e nell’efficientamento delle procedure di pulizia.
L’industria del cleaning fa i conti con l’oro blu

Essere sostenibili abbassa i costi e aumenta i profitti

Intraprendere questa strada del contenimento dei consumi, essere sostenibili e risparmiare acqua non riduce solo l’impatto sull'ambiente, ma abbassa i costi della pulizia e aumenta i profitti.
Per quanto riconosciamo l’importanza imprescindibile del cleaning in tutti gli ambienti, comprese imprese e nei luoghi pubblici, la pulizia rappresenta sempre un costo. Certo, a seconda dell’ambiente, la pulizia può evitare incidenti, contaminazioni, rendere gli ambienti più sicuri, ma non è un’attività che porta guadagno diretto.

Però, se impostata in modo corretto, la pulizia può portare a un deciso taglio dei consumi e, di conseguenza, dei costi… e quindi un guadagno!
Ridurre al minimo i detergenti, se non eliminarli totalmente; riciclare l’acqua reflua rendendola riutilizzabile; programmare i percorsi di pulizia con il supporto dell’intelligenza artificiale; monitorare i risultati… tutte queste tecnologie consentono di ottimizzazione i processi di pulizia, risparmiando non solo il preziosissimo oro blu ma anche risorse economiche destinate alle operazioni di pulizia.